Asta Mondiale del Tartufo Bianco

Ora che la frenesia del Thanksgiving è passata, ho finalmente il tempo di raccontarvi della mia avventura di due settimane fa in Piemonte. Ho avtuo l’onore di essere invitata all’Asta Mondiale del Tartufo Bianco, nelle pittoresca campagna di Alba. I profumatissimi tuberi di questa zona sono i più rari e richiesti del mondo, e per loro la tranquilla cittadina di Alba si trasforma ogni ottobre nel caotico centro del mondo gastronomico, ospitando appunto l’Asta Mondiale.

I tartufi, è indubbio, hanno affascinato l’uomo per secoli e la loro fortuna non sembra conoscere crisi. Il gastronomo francese Jean Anthélme Brillat-Savarin li definì  “i diamanti della cucina”, aggiungendo: ” Chiunque dica tartufo pronuncia una grande parola, che risveglia idee erotiche e gastronomiche…”. Alexandre Dumas asseriva: ” Essi possono, in certi casi, rendere le donne più docili e gli uomini più amorevoli “. Io credevo che solo bevande alcoliche o altre sostanze illegali fossero capaci di ciò, ma sembra che ci sia qualcosa in questo particolare fungo che abbaglia i compratori, inducendoli a spendere grandi somme per un piccolo assaggio.

Ma quanto grandi sono queste somme? Quest’anno, durante l’Asta mondiale di circa un’ora, ho visto spendere complessivamente 227.200 euro in minor tempo di quanto ne serva a dire ” Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba “. la sala era ricolma di gente: giornalisti, gastronomi, filantropi e celebrità. Più di tutto mi ha entusiasmato conoscere da vicino Jonathan Benno, il celebre chef americano del Lincoln Ristorante di New York, dove pratica la sua “nuova cucina italiana moderna”. È stato invitato per ricevere il titolo di “Ambasciatore del tartufo”.

Durante l’asta avevo paura anche di grattarmi il naso, nel timore che potessero scambiarlo per un rialzo: un semplice gesto della mano poteva significare migliaia di euro. L’offerta finale per il tartufo più grosso, 1253 grammi, è stata di 98000 euro. La cosa migliore è che si trattava di un’asta di beneficenza, e che tutto il ricavato è stato destinato a buone cause, ad esempio la recente alluvione in Liguria.

È stata insomma un’esperienza divertente ed elettrizzante, e sono felice di aver potutto partecipare…anche se non ho portato a casa nessun diamante per la mia cucina!

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