Cracker al formaggio e peperoncino

Uno degli aspetti peggiori del crescere con genitori salutisti è stato portare ogni giorno il pranzo alla scuola elementare: ben impacchettato, biologico e pronto per essere consumato in mensa. Cercavo di mangiarlo di nascosto, senza che i miei compagni se ne accorgessero, tutti intenti a scartare allegramente il loro sandwich di pane bianco, biscotti confezionati e, con mia grande invidia al tempo, i Lunchables. Io, invece, dovevo inghiottire furtivamente il tofu fatto in casa di mia mamma, pregando di non essere notata, finché non suonava inevitabilmente l’allarme che mi metteva al centro dell’attenzione generale: “Che schifooooo! Laurel sta mangiando cibo per cani! HAHAHAHAHAHAHAHAA!”

Non so quanto gli italiani abbiano idea del “mercato delle delizie” che si svolge quotidianamente nelle mense delle scuole americane.

“Pssst…ti dò metà del mio panino al prosciutto per tre dei tuoi biscotti Oreos!”
“No, al massimo due biscotti per il panino”
“Aggiudicato!”

In questo modo il cibo cambiava di mano facilmente, e i pezzi più pregiati viaggiavano per la sala…beh, solo tra i bambini felici, i NORMALI. A me, tutto questo, era precluso. Mio fratello dovette sperimentarne i pericoli personalmente il giorno che scambiò alcuni wafer alla carruba, biologici e senza lattosio, con il bullo della classe. Quest’ultimo li sputò al primo boccone, gridando:” Questi non sono veri OREOS!” e picchiò mio fratello per la truffa involontaria.

Queste cracker al formaggio, però, hanno rappresentato un cambio di tendenza nella mia infanzia. Era sempre festa quando mia madre cucinava questi crackers caldi e fragranti durante i fine settimana; ne sentivo il profumo dall’altra parte della casa e correvo in cucina per guardarli mentre doravano nel forno. E ricordo anche di averli portati orgogliosamente alle prove di teatro, per offrirli a tutti i miei compagni. A dire il vero, non si tratta di cibo propriamente “biologico”, ma era comunque un piatto fatto in casa, non comune, il che era abbastanza per far scattare l’allarme. Senza dire una parola, appoggiai il vassoio sul tavolo e attesi le reazioni in silenzio.

“Che schifo! Questi biscotti sono…SALATI! E sanno di …FORMAGGIO!
Stufa di queste reazioni saltai su e gli dissi sarcasticamente:” Bravo! Ci sei arrivato, finalmente!”

E quella volta capii: non ero io a perdermi qualcosa, ma loro. Io ero abituata a deliziose gallette fatte in casa, che loro disprezzavano perché fatte in casa e sapevano veramente di formaggio. Questo non lo capii da un momento all’altro, ma da allora smisi di vergognarmi alla mensa, e cominciai a difendere i miei pranzi preparati con cura. Una settimana dopo l’incidente a teatro, lo stesso bambino che aveva insultato i miei crackers li notò nel mio cestino da pranzo.

“Hey, ma non sono quelle cose al formaggio della settimana scorsa?”
“Sì.”
“Non erano poi così male, anzi. Ti dò un Oreo per uno di quelli.”
“Ma zero! A me piacciono troppo!”
“Tre Oreo e un succo di frutta.”
“Va bene,” cedetti, nascondendo la mia soddisfazione. Anche se avevo solo 10 anni, l’ironia della situazione non mi sfuggì.

Cracker al formaggio e peperoncino cipotle:

Ho aggiornato la ricetta originale aggiungendo un tocco di chipotle piccante, che potete sostituire con peeperoncino di cayenna o chili.

  • 115 g di burro, freddo,  tagliato a cubetti
  • 30 g di farina integrale
  • 100 g di farina “00”
  • 200 g di formaggio cheddar o gruviera
  • 1/2 peperoncino “chipotle in adobo”, tagliato a pezzettini, senza i semi (potete sostituire con 1/2 cucchiaino di peperoncino di cayenna o chili)
  • 1 cucchiaio di latte

Mettete il burro, il formaggio e la farina nel robot da cucina e fatelo andare per qualche secondo; ricomponete la mistura sul fondo, aggiungete il latte e fate andare fino ad ottenere una pasta omogenea, per circa un minuto. Trasferite il composto su un foglio di pellicola trasparente e modellatela in un disco piatto. Avvolgetelo  nella pellicola e mettetelo in frigo per almeno mezz’ora.

Riscaldate il forno a 190°C. Stendete la pasta su un piano di lavoro coperto di farina e ritagliatelo in forme circolari usando forme da biscotti o un coltello. Raccogliete gli scarti, reimpastateli insieme, stendete nuovamente l’impasto e ritagliate altri biscotti fino ad esaurirlo. Infornate per 12-15 minuti finché non assumano un colore dorato.

Per 25 gallette circa, a seconda delle dimensioni.

21 Comments

  • ciao, che bella ricetta! vorrei prepararli per una festa…per caso si possono fare in anticipo e si conservano? se si, per quanto tempo?

  • ciao laurel, complimenti per il sito e le ricette. avrei un domanda… dove posso trovare il cheddar cheese qui in italia? l’ho cercato un po ovunque ma non riesco a trovarlo! grazie mille per tutto, un saluto!

  • Ciao, ti ho vista dalla Parodi…sei molto simpatica e solare…complimenti anche per il tuo blog, non lo conoscevo…
    questi crakers sono veramente sfiziosi da proporre per un aperitivo..
    Bye :)

  • Ciao Cristina! Pensa! Non avrei mai immaginato il burro come ingrediente irreperibile! Fammi sapere come modifichi la ricetta, come lo sostituisci? Olio? Strutto?
    Grazie, a presto!
    -L

  • Anche io durante l’intervallo vivevo con disagio il confronto tra le merendine dei miei compagni e crostatine o camille homemade… pensa a quanto ora, quei manicaretti fatti in casa e biologici, siano un plusvalore!
    Sarò orgogliosa di preparare la stessa merenda per i miei figli… intanto, stasera impasto questi tuoi cracker – con qualche modifica, che qui in centroamerica non riesco proprio a trovarlo il burro!

  • Beh, mia madre non preparava il tofu in casa, ma anche da me era impossibile trovare in dispensa merendine e schifezze varie: lei cucinava ogni settimana il suo ciambellone e quello portavo a scuola…se escludiamo le volte che la supplicavo in ginocchio e allora mi metteva in cartella due fette di pane e nutella!! :D :D
    Comunque questi crackers sono deliziosi! Segno la ricetta! :))

    Baci!

    Gabri
    http://ilprofumodellemadeleines.blogspot.com/

  • Mi piace proprio tanto questa ricetta… mi pare non ci sia sul tuo libro…che fra qualche giorno mi farò autografare a Genova!!! Baci, Flavia

  • Ciao, è la prima volta che visito il tuo blog, complimenti.
    Non appena smetterò con la dieta proverò queste gallette.
    Ciao
    Fiorella

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