Pretzels morbidi di Philadelphia


Quando avevo 19 anni ho vissuto per un periodo a Philadelphia, Pennsylvania, e ho amato tutto di quella città. Nonostante avessi già viaggiato per quasi tutti gli Stati Uniti, avevo visto le più grandi città solo di passaggio o da ospite. Questa era la prima grande città dove ho vissuto dopo un’infanzia in una piccola città del Texas e qualche anno di università in un’altra cittadina dell’Ohio. Della “città dell’amore fraterno” ho immediatamente amato il rumore e la frenesia, i diners aperti 24 ore al giorno, l’accento locale e ovviamente i pretzels.

Il primo pretzel di cui sia abbia notizia si trova in un manoscritto del Quinto secolo d.C. in Vaticano, ma molti attribuiscono il merito della creazione ad un monaco del sud della Francia (o del Nord Italia) che intrecciò dell’impasto di pane avanzato a formare braccia incrociate in preghiera con tre buchi al centro a rappresentare la santa Trinità, da regalare come premio o “pretiola” ai bambini che avevano imparato le preghiere correttamente. La tradizione fu portata in America dagli emigranti olandesi a metà del 1600, ma si dovette attendere fino al 1850 circa per vedere la nascita della primo forno specificamente dedicato a queste delizie. Si trovava a Litiz, a circa un’ora da Philadelphia.

Come potrete facilmente immaginare, Philadelphia è molto orgogliosa dei suoi pretzel. Vengono venduti dovunque, dagli ambulanti di strada a pasticcerie dedicate, non mancano mai ai concerti, allo stadio, o al cinema. I “Philadelphians” mangiano una media di pretzel 12 volte superiore a quella del resto d’America, d’altra parte ne consumano da soli circa 300,000 al giorno!

Quando vivevo là, arrotondavo i pochi soldi da studente lavorando in una fantastica pasticceria-forno, vendendo il migliori dolci e pane della città, e avevo l’occasione di portare a casa ciò che rimaneva alla fine della giornata. Il buon pane non mancava mai a casa mia, né potevo dire di soffrire di carenza di carboidrati… ma tutto ciò non mi impediva di fermarmi sulla via di casa per gustare una merenda calda burrosa e salata che aveva il sapore della mia nuova, eccitante e frenetica città.

Pretzels morbidi di Philadelphia

  • 600 g di farina
  • 1 bustina di lievito secco attivo
  • 2 cucchiaini di sale
  • fleur de sel per la guarnizione (io non ce l’avevo quindi non l’ho messo, ma sarebbero piu’ buoni con questo tocco!)
  • 1 cucchiaio di miele
  • 180 ml di latte
  • 180 ml di acqua
  • olio per ungere la ciotola
  • 2 cucchiaini di bicarbonato di sodio, sciolti dentro una tazza d’acqua
  • 100 g di burro fuso

In un robot da cucina, mescolate a scatti la farina, il lievito e i due cucchiaini di sale. Aggiungete il miele e il latte. Mentre operate il robot (a scatti brevi mi raccomando!) aggiungete l’acqua un poco alla volta, per circa un minuto, fino a formare una palla di impasto morbido.

Continuate poi a lavorare l’impasto per 3 minuti, poi appoggiatelo su un piano spolverato di farina e lavoratelo finché non diventi liscio ed elastico, per 2 minuti circa. Formate una palla e mettetela in una ciotola leggermente unta. Coprite quest’ultima e lasciate lievitare in un luogo tiepido finché non raddoppi la sua dimensione, per circa un’ora.

Sempre tenendo coperta la ciotola con l’impasto, staccatene un pezzetto delle dimensioni di una noce, circa un diciottesimo del totale, e rollatelo nella forma di un corda lunga circa 45 cm. Seguite l’illustrazione sottostante per ottenere la figura di un pretzel e appoggiatelo su una teglia leggermente unta. Ripetete con il resto dell’impasto.

Quando avrete formato tutti i pretzel copriteli e lasciate lievitare per raddoppiare la dimensione, circa 40 minuti.

Scaldate il forno a 190°C. Spennellateli dolcemente con la miscela di bicarbonato ed acqua e infornateli finché siano dorati, per circa 12-15 minuti.

Appena sfornati, spennellateli generosamente con il burro fuso e guarniteli con il fleur de sel a piacere. Serviteli caldi accompagnati da senape.

42 Comments

  • Ciao Lauren! Li ho fatti ieri e sono venuti davvero bene! Sono buonissimi e bellissimi. Oggi a colazione ho mangiato l’ultimo ????

  • The prevailing treatment temperature rises profusely to
    cause an almost permanent stop to the re-growth of hair and yet the
    surrounding skin remains unaffected. Business Owners all across the
    country are joining “The Community of Small Business Owners” to receive and provide strategies, insight, tips, support and more on starting, managing, growing, and selling their businesses. Generally, such kind of treatment takes approximate three to eight sessions that makes sure to destroy unwanted hairs from body.

  • grazie laurel! comunque il tuo è un sito strepitoso secondo me! tutto buonissimo!!… ma del miele non mi dici nulla? io scrivo dalla sicilia… a casa ho miele d’arancia… il millefiori e quello di castagno!!! ;-)

  • hello! conosco il sapore dei pretzel di philadelphia.. sapore d’infanzia..!! li farò sicuramente al piu presto! ma …. la farina, devo usare quella di grano duro o tenero?….. e il miele da quale polline deve provenire preferibilmente, secondo te?

  • ciao, ho visto la ricetta e vorrei provare a farla, ma purtroppo mi sono accorta di non avere il miele, se non lo metto cosa accade?grazie spero mi risponderai presto

  • ciao Lauren, questa sera ho fatto i tuoi pretzel, sono ottimi, l’unico problema è che non si riesce a resistere e a non mangiarli tutti!! grazie della ricetta

  • Ciao Alessandra, scusa il ritardo, sono negli States al momento e non riesco a guardare il blog tutti i giorni! Si, intendo il lievito di birra disidratato che si chiama “lievito secco attivo” anche sulla busta. Quando dico “lievito in polvere” invece, e’ quello bianco chimico a lievitazione istantanea tipo per le pizze, etc, oppure quello per i dolci. Spero di aver chiarito un pochino.. e’ sempre complicata questa storia dei lieviti! A presto!

  • ciao! domani mi cimento nella preparazione, sono troppo invitanti..posso chiederti cosa intendi per lievito secco attivo? è quello di birra disidratato o quello a lievitazione istantanea per pizze ecc o ancora quello chimico non vanigliato tipo per torte salate? scusa la lista chilometrica ma non mi è chiaro…anche nel libro quando dici lievito in polvere (ad es nei panini al latticello) cosa intendi?
    grazie mille!

  • Li sto provando a fare adesso, ma ho un’altra piccola domanda, infornare per 12-15 minuti ma a che temperatura? Grazie ancora!

  • Bravissima Laurel! Quando scriverai un altro libro sui tuoi viaggi in lungo e in largo per gli States? Che parli di cibo ma non solo. Scrivi dei post sempre molto interessanti. Complimenti!

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