“Dolci agnellini” oppure cupcakes al cocco

Non ero una grande fan della Pasqua, da piccola. Il giorno di solito cominciava con un’esaurimento nervoso di mia madre, per colpa della torta a forma d’agnello (Lamb Cake) che le era venuta male, dopo il quale ero costretta ad indossare un frivolo completo color pastello e venivo trascinata, insieme alla torta informe, alla festa a casa di mio zio sul nostro ranch. Era divertente vedere tutta la famiglia riunita, e c’era sempre un’effimero momento di gioia quando cominciava la caccia alle uova:  una tradizione americana di pasqua: i bambini vanno a caccia di uova colorate e piene di regali o soldi, che sarebbero state nascoste in casa e in giardino dal “Easter bunny”, l’enorme “coniglio di Pasqua”. Essendo però la più piccola di dodici cugini, ero destinata a trovarne ben poche, e mai il pregiatissimo “golden egg,” che conteneva ben 5 dollari.

Il “Lamb Cake” originale

Ma le cose cambiano, nel tempo. Crescendo, sono diventata troppo grande per la caccia alle uova, rimpiazzata da nuovi, più giovani cugini. Ho anche imparato il piacere dei vestiti frivoli, anche se i colori pastello non mi piacciono tuttora. Ma, più importante di tutto ciò, mia madre ha raggiunto la perfezione nel preparare la tradizionale “Lamb Cake”, insegnandone anche a me il segreto. Questa torta è un’inveterata tradizione pasquale nella mia famiglia: si tratta di una semplice torta bianca cotta in un’antica forma di ghisa, ricoperta di glassa bianca e striscioline di cocco grattuggiato ad imitazione della lana. I tocchi finali sono dati da due uvette al posto degli occhi e da un nastrino di seta intorno al collo. Per anni mia madre ha sofferto nel preparare questo fragile dolce, vedendo sempre un orecchio, il naso o la testa cadere all’ultimo momento. Spesso era quindi impossibile da mangiare a causa degli innumerevoli stecchini inseriti al suo interno per tenerla insieme. Lei stessa racconta la storia con le parole che seguono:

“”Ho ereditato il tradizionale (un tempo anche micidiale per me) compito di preparare la Torta a forma di Agnello ad ogni Pasqua. L’antica forma di ghisa che riproduce un simpatico agnellino e i dolcissimi ricordi della torta che ne risultava mi hanno indotto a desiderare di possedere quello stampo, un giorno, quando fosse stato il mio turno. La storia, per come la ricordo io, dice che apparteneva a Florence Herff (a cui ,secondo mia madre, io somiglio molto). Florence era la mia bisnonna, e non l’ho mai conosciuta. È stata lei a crescere mia madre ed è attraverso di lei che il celebre stampo è arrivato fino a noi. Ad essere sincera non sono poi così certa che Florence lo abbia mai utilizzato personalmente, infatti Anna, la governante tedesca che ha vissuto con ben tre generazioni della mia famiglia, se ne incaricava ogni anno. Quando ero bambina era sempre Anna a fare la torta, per lei era facile come bere un bicchier d’acqua. Non ricordo una singola Pasqua senza Lamb Cake. Anna è mancata ormai 35 anni fa così io ho ereditato la forma di ghisa da mia madre, ma non la ricetta.”

– Carolyn Chipman-Evans

Non mi capita più così spesso di essere a casa per Pasqua, e devo dire che la distanza aumenta la nostalgia. Mi capita di desiderare la caccia alle uova, il vestito color pastello, ma più di tutto la torta a forma d’agnello. Quest’anno, per celebrare la Pasqua, ho quindi fatto delle Lamb Cakes in miniatura. Ai più sembreranno delle semplici cupcakes al cocco. Ma, per me, sono la celebrazione della tradizione familiare e delle generazioni precedenti alla mia – senza stecchini a tenerle insieme.

Io da piccola durante la caccia alle uova, mentre guardo i cugini piu’ grandi che le scovano tutte

“Dolci agnellini” oppure cupcakes al cocco:

  • 1 lattina di latte di cocco, circa 380 g
  • 150 g di farina “00”
  • 1 ¼ cucchiaini di lievito per dolci
  • 1/4 cucchiaino di sale
  • 90 g di burro, a temperatura ambiente
  • 130 g di zucchero
  • 1 uovo grande
  • tutti i semini da 1 baccello di vaniglia, oppure  1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • la glassa al Philadelphia (segue ricetta)
  • 100 g di cocco grattugiato

Portate all’ebollizione il latte di cocco in una pentola con bordi alti (il latte quando bolle è molto tumultuoso). Abbassate leggermente la fiamma e fate bollire fino a ridurlo a circa 120 ml, girandolo di tanto in tanto, per circa 30 minuti. Toglietelo dal fuoco e lasciatelo raffreddare completamente. Trasferitelo in una ciotolina e mettetelo da parte.

Scaldate il forno a 180°C. Foderate 10 stampini da muffin con pirottini di carta e mettete da parte.

In una ciotola media mescolate  la farina, il lievito e il sale. In una ciotola grande con una frusta elettrica (o a mano) sbattete  il burro finche’ diventa cremoso. Unite lo zucchero a quest’ultimo e continuate a sbattere velocemente finché il tutto diventi liscio ed omogeneo, per circa due minuti.  Unite l’uovo e sbattete bene, raschiando anche i bordi della ciotola, poi aggiungete i semini del baccello di vaniglia (oppure l’estratto).  Unite meta’ del composto con la farina, e mescolate a bassa velocita’ finche’ diventi appena amalgamata. Versateci la riduzione di latte di cocco, mescolando delicatamente. Aggiungete l’altra meta’ del composto con la farina, mescolando a bassa velocita’ finche’ non sia appena amalgamata.

Riempite gli stampini per due terzi con il composto – un cucchiaio dosatore per gelato  farà al caso vostro. Infornate le cupcakes per circa 20 minuti o finché uno stecchino infilzato in mezzo ne esce pulito. Fatele raffreddare poi decoratele con la glassa al Philadelphia e il cocco grattugiato.

Glassa al Philadelphia:

  • 250 g di formaggio Philadelphia, ammorbidito a temperature ambiente
  • 115 g di burro, ammorbidito a temperature ambiente
  • 300 g di zucchero a velo
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 1/4 cucchiaino di sale
  • 3 cucchiai di amido di mais

Sbattete insieme il Philadelphia e il burro per circa tre minuti fino ad amalgamarli bene. Unite lo zucchero a velo, l’estratto di vaniglia, il sale, e l’amido di mais e sbattete lentamente per ottenere un composto liscio.  Fate raffreddare la glassa per circa 10 minuti prima di usarla. Se dovesse risultare troppo liquida, aggiungete ancora un cucchiaio di amido di mais.

21 Comments

  • Ciao Laurel, bellissimo sito davvero! Ti volevo chiedere, non avendo il latte di cocco come si può sostituire? Ciao ciao :)

  • Aiuto stavo solo cercando la ricetta dei doughnuts quando mi sono imbattuta in questo blog e adesso non riesco più a smettere di copiare ricette fantastiche che spero di realizzare al più presto!!!!! Super Complimenti!!!!

  • p.p.s. non ci siamo…in queste giornate piovose riesco a scrivere sbagliato pure il mio nick…ci vorrebbe proprio uno di quei cupcakes…

  • Ma quanto bella è la “Lamb-cake”?!?!’e anche i cupcakes sono stupendi!p.s. che carina la foto da piccola!!

  • Ciao Laurel!

    Mi hanno regalato uno stampo simile pochi giorni fa e la tua ricetta mi sembra ottima…mi permetto di veganizzarla ;-)

    ottimo sito complimenti!

  • Ciao Fra!
    Grazie mille per tutti i bei complimenti! Sono contenta di essere stata fonte di inspirazione cupcakes! Devi assolutamente provare questa ricetta poi quando trovi tutti gli ingredienti, e’ davvero speciale!
    Sicuramente ci capiterà di conoscerci di persona a qualche altro evento, speriamo a breve!
    A presto,
    Laurel

  • Ciao Lauren,
    sabato scorso ero presente all’evento Food Mania… non so se ti sei accorta visto che stavi cucinando, ma ero quella intervistata brevemente da Alessandro in qualità di foodblogger presente nel pubblico…
    Volevo farti i complimenti per la tua performance! Sono andata via con il desiderio insoddisfatto di assaggiare i tuoi cupcakes, così il giorno dopo mi sono ripromessa di rifarli a casa, ma alla fine a causa della mancanza di ingredienti ho fatto un’altra ricetta di cupcakes, sempre buonissimi… però l’idea è partita grazie a te!

    Magari ci si rivede a qualche altro evento!

    Ciao.

    La Fra

  • Scopro ora il tuo blog grazie ad un link su Facebook. Che meraviglia il Lamb cake, bellissimi anche i tuoi cupcakes. Ti seguirò senz’altro d’ora in poi! :-)

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