Capita ogni anno, ma non smette mai di sorprendermi: è di nuovo quasi-Natale! Per me, questo significa riempire una valigia di funghi porcini secchi, parmigiano, vino, farro, amaretti, cantucci e olio d’oliva, da distribuire ai miei cari negli Stati Uniti. Al ritorno invece, la borsa esplode con prodotti americani che non trovo facilmente in Italia: polvere di Filé (per fare il gumbo), i marshmallow, lievito alimentare, peperoncini chipotle, salsa BBQ texana, beef jerky, vari oggetti da cucina, libri da cucina e molteplici libri in inglese.
Quest’anno non fa eccezione: da quando è uscito il libro a novembre, le settimane sono proprio volate. Ho in testa un paio di idee-regalo che vorrei condividere con voi prima di partire per il Texas questa settimana. La lista è nata come elenco di oggetti utili per rendere le cucine italiane “american-friendly”, ma poi l’ho allargata per includere altri strumenti pratici e un paio di cose che amo particolarmente. Quindi in realtà sono regali adatti per appassionati della cucina provenienti da entrambe le sponde dell’oceano atlantico. A proposito dell’oceano, mi troverò dall’altra parte per un paio di settimane – spero di condividere un po’ del mio viaggio con voi, e cercherò di pubblicarne i momenti salienti sul blog!
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Grattugie Microplane: Delle volte i miei amici mi prendono per un testimonial da come parlo di queste grattugie. Li adoro così tanto che ne possiedo quattro! Si può grattugiare qualsiasi cosa: cioccolato, formaggio, aglio, zenzero… tutto. Ne esistono modelli per ogni esigenza. |
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Stampo da “pie” di Emile Henry: La tortiera perfetta per fare l’apple pie, quel bellissimo bordo ondulato riesce a rendere elegante anche la pasta brisée più disastrosa! |
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Coltelli di qualità: Il singolo regalo che più di tutti ha rivoluzionato la mia cucina, è stato il ceppo di coltelli Wüsthof Classic ricevuto come regalo del matrimonio. Precedentemente, mi accontentavo di una sgangherata varietà di coltelli poco pratici e di bassa qualità. Non avevo ancora idea della soddisfazione quotidiana che un set di coltelli decenti poteva regalarmi. Ovviamente, un ceppo intero è un regalo molto costoso, ma ricordate che anche uno solo di questi coltelli ne vale 5 mediocri, e costituisce già un fantastico dono. O, per il cuoco che ha già (quasi) tutto, potreste optare per una lama di ceramica. |
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Misurini “cups”: Ormai sono troppo abituata alle difficoltà del convertire le quantità nelle ricette da peso a volume e vice versa…per questo penso che tutte le cucine andrebbero fornite di sia misurini sia di una bilancia digitale (vedi sotto). La marca non è molto importante, ma se stai eseguendo ricette americane avrai bisogno di misurini americani – quelli inglesi sono leggermente diversi. Li puoi trovare al Carrefour, all’Ikea e naturalmente su Ebay. |
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Bilancia da cucina digitale: come già detto, la marca non è importante, ma una bilancia digitale compatta e carina è diventata assolutamente indispensabile nella mia cucina, ed è sempre un regalo apprezzato. |
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Il mio libro!: Eh, eheh… Come facevo non includerlo nella lista!? È un bellissimo regalo, davvero! Jamie Oliver’s America: Ok, mi sento obbligata a includere anche un po’ di concorrenza. Ho sfogliato questo libro in libreria e devo ammettere che e proprio carino, e molto diverso dal mio. Per prima cosa, è in inglese, non in italiano, e scritto da un britannico, non da un’americana. Quindi si tratta di una prospettiva (e budget!) completamente diversa. E soprattutto Jaimie Oliver è Jaimie Oliver… mentro io sono ancora solo Laurel Evans, ma magari un giorno… Abbonamenti alle riviste: Abitare oltreoceano mi dà la sensazione di essere scollegata dall’America contemporanea, soprattutto quella culinaria. Quindi alcuni dei regali che ho apprezzato maggiormente sono stati abbonamenti a riviste americane del settore. È come trovare un piccolo pezzo di casa nella cassetta della posta ogni mese. Tra quelli di cucina adoro ricevere Saveur e Bon Appetit, in altri campi considero imperdibili il New Yorker per l’approfondimento, e il Funny Times per la sapida leggerezza della satira sull’attualità americana. |
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The Flavor Bible: Una volta l’ho proclamato “l’ultimo libro di cucina che compro nella vita”, ma era un’evidente bugia – non smetterò mai di comparli. L’entusiasmo, pero’, era genuino. Sono infatuata di questo libro. Non è un vero libro di cucina, bensì un enciclopedia di abbinamenti di sapori, dove il lettore puo cercare combinazioni complementari a un dato ingrediente. Geniale. È uno strumento eccellente per creare nuovi piatti e trovare ispirazione per i menu… io lo leggo addirittura a letto delle volte! Recensione da Amazon: “Drawing on dozens of leading chefs’ combined experience in top restaurants across the country… Thousands of ingredient entries, organized alphabetically and cross-referenced, provide a treasure trove of spectacular flavor combinations. Readers will learn to work more intuitively and effectively with ingredients; experiment with temperature and texture; excite the nose and palate with herbs, spices, and other seasonings; and balance the sensual, emotional, and spiritual elements of an extraordinary meal. Seasoned with tips, anecdotes, and signature dishes from America’s most imaginative chefs, THE FLAVOR BIBLE is an essential reference for every kitchen.” |
Ciao Angela! Purtroppo non so indicarti dove trovarlo online.. Io l’ho comprato da Cargo Hi-Tech a Milano. Potresti provare ebay o amazon?
Ciao Laurel, sapresti dirmi dove posso acquistare online lo stampo da pie di Emile Henry? Non riesco a trovarla, e quando la trovo, è su siti dove non spediscono in Italia :(
grazie!
Ciao Lale, grazie! Fammi sapere cosa pensi poi del libro, tu che sei esperta degli STATES! A presto!
ciao laurel, il tuo libro l’ho ordinato qualche giorno fa e probabilmente domani sara’ finalmente nelle mie mani!
dire che ADORO gli states è riduttivo visto che ci vado regolarmente almeno un paio di volte all’anno da tipo una decina di anni a questa parte… adoro tutto dell’america, da denny’s al grand canyon quindi la tua ricetta dell’apple pie non potevo proprio perdermela! :D
Ciao Laurel!
Grazie per i suggerimenti interessanti, ho già tratto qualche spunto per i miei regali…
Intanto ne approfitto per una comunicazione importantisssssima ;)
Oggi ho fatto i tuoi peanut butter cookies! Quando li ho assaggiati alla presentazione del libro (buoni!!) mi hanno convinto a tal punto da spingermi alla ricerca del burro di arachidi; detto, fatto! Oggi ne ho sfornata una quantità industriale, sono molto soddisfatta. Dopo tutta quella teoria, un po’ di pratica finalmente… Grazie!
Enjoy, Italy! ;)
Beh Laurel che dire…
io con il tuo libro ho risolto tanti problemi!…
per la mia copia volgio la dedica pero!!
Complimenti!
E a presto!
L.
Scopro ora il tuo blog, mi sembra veramente carino e ben fatto, e non sapevo del libro :-) Quando torno a Roma in Italia lo vado a cercare in libreria. I gastro-regali fanno sempre la loro figura, certo bisogna scegliere le persone giuste a cui donarli. Un anno regalai tutte forme di torte in silicone diverse alle zie e cugine cuciniere, invece la microplane se l’è aggiundicata un mio amico super amante della cucina. Penso proprio che quest’anno la microplane laregalerò a me, ancora non ce l’ho hihi Un saluto alla prossima, e buon rientro in America :-)
Grazie Nicos! Quella specie di anello si chiama “coppapasta” credo, guarda qui: http://www.alimentipedia.it/Utensili/Utensili_coppapasta.html
(Ma l’ho visto anche col nome “forma senza fondo”)
Si possono trovare in alcuni negozi di casalinghi ben forniti oppure dal mio negozio preferito a Milano, dove si trova proprio di TUTTO per la cucina: Medagliani http://www.medagliani.it/
Si puo’ anche ordinare dal loro sito, ma la gita in negozio merita, è favoloso… Io mi ci potrei perdere per una giornata intera!!
Ciao Laurel!
Complimenti davvero, blog sempre più ricco!
grazie ai tuoi suggerimenti per Natale, ho terminato di farli ancora prima di iniziare a pensarci…
sai dove posso comprare quelle specie di anelli di alluminio che servono a dare forma ai cibi durante la cottura? hanno forse un nome tecnico?
a presto
N
Ciao Margherita! Davvero, speriamo in Babbo Natale… cucinare con coltelli buoni e’ tutta un’altra storia!
Qual’e’ tuo blog? Non ho avuto altri problemi con mio link, forse e’ un problema di html? Fammi sapere, forse posso aiutarti, so qualcosina di html!
Ciao :)
I coltelli anch’io ho cercato di farmeli regalare per il matrimonio, li ho messi in lista, ma hanno preferito altro! E poi ci sono i soliti superstiziosi che dicono porti male regalare coltelli. Adesso aggiungo questi alla letterina, magari Babbo Natale non è superstizioso!
Buon viaggio e buone feste! :D
ps: ho qualche problema ad inserire il link del mio blog, non so se sono io o c’è qualche problema nel tuo sito.
Cara Giusy,
Grazie! L’intreccio di pasta non e’ difficile da fare, solo un po’ lungo…
Qui ci sono istruzioni in inglese, ma anche tante foto illustrative che spiegano meglio delle parole: http://simplyrecipes.com/recipes/how_to_make_a_lattice_top_for_a_pie_crust/
Fammi sapere come viene!
Ciao Laurel! Complimenti per il tuo blog… lo leggo sempre volentieri! Quanto ai gastro-regali di solito scelgo di donare libri (il tuo ce l’ho da un paio di settimane!) e prodotti alimentari tipici. Lo stampo di Henry però piacerebbe moltissimo alla mia cucina e anche al mio ego… Sformare una torta con il bordo ondulato ha la sua importanza, soprattutto quando hai ospiti! A proposito di torte fotogeniche: come si fa a ottenere quell’intreccio di pasta con cui hai coperto quella torta sulla cover del tuo libro?
Ciaoooo!